venerdì 9 novembre 2007

L'impero di Cindia di Federico Rampini


Cina, India e dintorni: la superpotenza asiatica da tre miliardi di persone

La tesi è forte: l'asiacentrismo sarà il destino del terzo Millennio; le grandi sfide dell'umanità si giocheranno in Cindia. La crasi di Cina e India non va intesa come un insieme di spazi geopolitici, non è semplice somma di popoli, ma come il nuovo centro propulsivo del mondo. Il segnale di tutto questo è stato il ruolo decisivo che gli sviluppatori indiani hanno dato alla soluzione del Millennium Bug: questa è stata l'ora X nella quale il mondo si è accorto delle competenze tecnologico-scientifiche, unite al potenziale innovativo, che i giovani laureati indiani possedevano. Il numero è potenza: tre miliardi e mezzo di persone fameliche di emergere, crescere e conquistare i mercati mondiali, decideranno del nostro futuro. Saranno loro i padroni della globalizzazione. L'Europa da assediante si trova assediata: la delocalizzazione della produzione e dei servizi resa anche sempre più agevole da Internet, non si spiega solo con il basso costo del lavoro, delle materie prime e dell'energia, ma anche con la modernità delle infrastrutture, con l'efficienza produttiva e la voglia di crescita delle persone. Tutto questo non ci deve far dimenticare che in Cindia sono presenti ancora stridenti contraddizioni sia tra le due realtà sia al loro interno. L'India è la più grande e plurale democrazia del mondo, mentre la Cina rimane un monolitico regime totalitario; nella prima permangono evidenti squilibri e miserie sociali, nella seconda le violazioni dei diritti umani sono all'ordine del giorno. La soluzione di questi problemi ci vedrà semplici e passivi spettatori?

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